A morire di lavoro, otto al giorno
“Chi resta dei morti sul lavoro” è un lavoro corale che porta le firme di Cristina Maccarrone, Lara Mariani e Enrico Parolisi. Il progetto, secondo gli autori, può essere considerato il primo lavoro giornalistico che si occupa di chi sopravvive a un familiare morto sul lavoro. Reso possibile grazie alla preziosa collaborazione con Anmil, l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
Dalla vicenda della Jolly Nero a Rigopiano, fino al terremoto a L’Aquila passando per storie molto note e altre molto più private. Un reportage che ha dato modo al tempo di passare, per superare il clamore mediatico iniziale, quando ci sono morti sul lavoro. Lo scopo è quello di sensibilizzare, lettori, imprenditori e istituzioni raccontando le vite di chi resta e deve fare i conti con la perdita e con una nuova vita senza un familiare o una persona cara.
“Sono otto al giorno, i morti sul lavoro – denuncia la dirigente Anmil Marinella De Maffutiis -. Gli ultimi dati Inail relativi ai primi 7 mesi dell’anno sono di una gravità impressionante e ci risvegliano dal torpore della pausa estiva, in cui la cronaca non ha avuto spazio per le tragedie sul lavoro che pure non sono mancate. Eppure, un aumento di incidenti così marcato sempre negli stessi settori, quali l’agricoltura e le costruzioni, non può trovare giustificazioni”.
Parteciperanno alla presentazione Marco Bentivogli, esperto di politiche del lavoro e di innovazione industriale; Bruno Giordano, magistrato in Cassazione; la giornalista Cristina Maccarrone; il regista Antimo Casertano, con la Compagnia. Conduce la serata Stefania Zolotti, direttrice di SenzaFiltro, con Alfredo Angelici, direttore creativo del Teatro Bellini.