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Alice nell’Università delle Meraviglie

Un Paese con più laureati è un Paese più civile e con una società più inclusiva: il rettore Ubertini, delegato Crui all’orientamento, esorta gli studenti delle superiori a non smettere di studiare nel corso della Giornata nazionale dell’orientamento universitario che si è tenuta nell’aula magna gremita del complesso universitario della Federico II a San Giovanni. Aiutare gli studenti che frequentano la scuola secondaria superiore a trovare il proprio talento, a capire quali sono le proprie predisposizioni e attitudini per trovare il loro posto nel mondo. Questo l’obiettivo della manifestazione “Alice nell’Università delle Meraviglie: un viaggio tra fiction e realtà nel sistema universitario”, Giornata nazionale dell’orientamento universitario che si è svolta nel complesso federiciano di San Giovanni a Teduccio gremita di studenti. La manifestazione è stata realizzata dalla Crui – Conferenza dei rettori delle Università italiane e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, con la collaborazione del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

“Siamo qui nel nostro campus di San Giovanni che è un campus speciale – ha detto il rettore della Federico II, Matteo Lorito – ed è una giornata davvero speciale che cade all’interno del nostro 800esimo anniversario, otto secoli di storia che vogliono dire 20 generazioni di studenti che si sono formati alla Federico II. È il grande momento della decisione che cambierà le vostre vite e la prima decisione da prendere è di andare all’Università, perché sembra scontato ma non lo è. In Italia c’è un numero purtroppo ancora non pienamente soddisfacente di ragazzi che vanno all’Università, ma oggi avete un’offerta formativa nel Paese e qui alla Federico II che non è mai stata così ricca, diversificata, di qualità e accogliente”.

I numeri dicono che in Italia, nel 2021, i 30-34enni in possesso di un titolo di studio terziario erano poco meno del 27%, una percentuale decisamente inferiore alla media UE, pari al 42% (fonte EUROSTAT), e ben lontana dall’obiettivo europeo del 45% entro il 2030 nella classe 25-34 anni, come definito nella risoluzione del Consiglio sul “Quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione”. Una giornata che – ha sottolineato Piero Salatino, delegato all’orientamento della Federico II e coordinatore della manifestazione  – “abbiamo voluto realizzare con un legame forte e connessioni con le altre realtà dell’alta formazione e ritrovarci in questo campo tutti insieme ha un significato particolare”.

Da Stefano Ubertini, delegato all’orientamento della Crui e rettore dell’Università della Tuscia, è arrivata l’esortazione agli studenti a non smettere di studiare: “Se qualcuno di voi avesse pensato di smettere di studiare, non lo faccia perché il mondo oggi cambia con una velocità tale per cui non sappiamo quali saranno i lavori fra dieci anni e l’unico strumento che abbiamo è lo studio, acquisire competenze perché studiare significa apprendere competenze, non prendere un pezzo di carta. E un Paese con più laureati è un Paese più civile e con una società più inclusiva ed è questo l’obiettivo che tutti dobbiamo avere”.

Partecipazione record

L’evento, che ha visto una grandissima partecipazione, ha puntato i riflettori sulle attività istituzionali dell’orientamento universitario sempre più strutturato come ‘sistema’, articolato negli obiettivi, nei destinatari, negli attori, negli strumenti attuativi. Un ulteriore impulso alle politiche di orientamento è stato fornito dal programma Next Generation EU che riconosce alla misura ‘Orientamento attivo nella transizione scuola-università’ una dotazione di 250 milioni di euro per investimenti rivolti a facilitare il passaggio dalla scuola secondaria all’università e a prevenire gli abbandoni universitari negli anni successivi.

“Sicuramente supereremo il milione e mezzo di studenti raggiunti con questi corsi di orientamento voluti e finanziati dal Pnrr che vi faranno entrare nelle università – ha affermato Marcella Gargano, direttrice generale delle Istituzioni della formazione superiore del Mur – e potrete capire se si accende in voi un interesse e non abbiate paura di sbagliare: molti fanno incidenti di percorso che non sono incidenti ma fanno parte del percorso che è fatto di errori e dunque vivete questa occasione come una grande opportunità”.

E sui cambiamenti dell’orientamento degli ultimi trent’anni si sono soffermati Ettore Acerra, direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Campania, ricordando la sua esperienza da giovane studente quando era indeciso fra tre corsi di laurea, ed anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha raccontato di come aveva pensato di iscriversi a Lettere per poi fare un percorso completamente diverso che lo ha portato a studiare Ingegneria  augurando agli studenti di fare “la scelta giusta che significa una vita migliore e soprattutto un futuro migliore per voi e per tutti noi”.