Pompei, i Vangeli e la Dieta Mediterranea
La storia della Dieta mediterranea dai fasti dell’impero romano alla moderna era della globalizzazione industriale. Sarà un viaggio millenario tra passato, presente e futuro il tema dell’ottava edizione della Mediterranean Lecture, il ciclo di lezioni magistrali ideato dal MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli per celebrare ogni anno con un approfondimento scientifico il ‘compleanno’ del riconoscimento della Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale conferito nel 2010 da parte dell’Unesco.
Tema della lezione magistrale di Zuchtriegel, fissata per venerdì 15 novembre alle ore 16.30 nella Biblioteca Pagliara del Suor Orsola, sarà “Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Pompei, i Vangeli e la Dieta Mediterranea”. “L’arrivo dei Greci sulle sponde della penisola italiana e la creazione dell’impero romano, la cui storia si riflette nelle scoperte di Pompei e del suo territorio agricolo, sono stati i due eventi fondamentali per l’abbrivio della storia della Dieta Mediterranea. Ma oggi il racconto della Dieta mediterranea come stile di vita tradizionale è spesso caratterizzato da un contrasto tra un presente che viene percepito come un momento di crisi e instabilità e un passato dipinto come stabile e continuo. Ci si chiede, in quest’ottica, se dopo millenni di vita secondo la Dieta mediterranea, in armonia con l’ambiente e la terra, la modernità sia giunta a un momento dirompente in cui si rischia di perdere definitivamente questo stile di vita a causa di industrializzazione, globalizzazione e spopolamento delle zone interne”. Così Zuchtriegel anticipa i temi della sua lezione che sarà introdotta da Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e dagli antropologi Marino Niola ed Elisabetta Moro, fondatori nel 2012 del MedEatResearch, il primo Centro di ricerca universitario italiano specificamente dedicato agli studi sociali sulla Dieta Mediterranea e di recente insigniti, insieme, tra gli altri, a Papa Francesco, del Premio Vivere a spreco zero per il loro impegno nella divulgazione scientifica sullo sviluppo sostenibile.
“La Dieta Mediterranea – sottolinea Niola – è in modo scientificamente provato il regime alimentare più sostenibile al mondo, perché fa bene alla salute delle persone (in senso fisico e nel senso della convivialità), alla salute dell’ambiente e ci riconcilia con le altre specie viventi”. Un tema sviscerato più volte dal 2016 al Suor Orsola anche grazie alla tradizione ormai consolidata dell’appuntamento annuale con il ciclo di lezioni magistrali ideato per celebrare il ‘compleanno’ Unesco della Dieta Mediterranea, che negli anni ha visto in cattedra grandi maestri (da Pier Luigi Petrillo ad Andrea Segrè, da Matteo Lorito a Paolo Giulierini) dell’antropologia, dell’archeologia, dell’economia e dei diversi settori della scienza per analizzare i valori della Dieta Mediterranea da diversi punti di vista.