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Il lavoro e la clessidra

Qualcuno ha capovolto la clessidra e ha deciso per gli altri. Il lavoro c’è, ci sarà, ma con una scadenza. Accade a Pozzuoli, alla Metro Italia Cash and Carry. Colpisce direttamente i 65 dipendenti e, incidentalmente, i numerosi collaboratori e le ditte di fornitori.

Il 19 settembre scorso, il board italiano del marchio ha inviato un proprio dirigente per comunicare la chiusura ad aprile 2025. Senza che alcun preavviso fosse stato dato alle rsu e al personale, senza che siano state concordate ricollocazioni (la Metro ha anche una struttura a Salerno e 4 a Roma) o misure a favore dei lavoratori. Una notizia di licenziamento data in due minuti netti.

La chiusura è inspiegabile per i dipendenti, poiché Metro Italia ha 49 punti vendita  e due depositi in 16 regioni italiane per il canale FSD (Food Service Distribution), circa 4.000 dipendenti e 800 fornitori partner presenti sull’intero territorio italiano. Insomma, gode di buona salute avendo chiuso il 2022/2023 con un fatturato di 1,97 miliardi di euro (+9,4% rispetto all’anno fiscale precedente) mentre complessivamente il gruppo ha registrato un fatturato di 30,6 miliardi di euro (+2,7% rispetto al 2021/2022). In Campania, la Metro Italia ha due punti vendita: il più grande a Pozzuoli  ed uno più piccolo a Salerno, che adesso rischia la chiusura se si dovesse profilare un disimpegno complessivo dell’azienda in regione.