Tutti presi in castagna
Finalmente per le castagne è arrivata la tanto attesa “ottima annata”, come confermano i dati in possesso di Coldiretti. Dopo la crisi degli anni scorsi, provocata cinipide galligeno, un insetto parassita oggi sconfitto a colpi di lotta integrata biologica, quest’anno la produzione della regina dell’autunno per la prima volta segna un +25 % e una resa tra i 25 e i 30 milioni di chili.
L’ Italia vanta 750 mila ettari di castagni, di cui 150mila coltivati a marroni. Si trovano in Piemonte, Toscana, Lombardia, Lazio, Campania e Calabria. Purtroppo, nonostante questi numeri ragguardevoli si continua a importare grandi quantità di castagne. Soprattutto da Portogallo, Spagna, Turchia e Albania e da paesi extra europei. Ma qui si fa largo uso di fitofarmaci, che da noi sono vietati. Secondo Coldiretti, lo scorso anno sono arrivati dall’ estero 36 milioni di chili di castagne. Spesso state spacciate per italiane.
Le castagne, secondo gli esperti, vanno consumate durante i pasti e al posto del pane. Ottanta grammi di castagne fresche, pari a un massimo di dieci frutti, corrispondono a 40/50 grammi di pane e danno un maggiore senso di sazietà. Le più caloriche sono quelle secche, le più digeribili quelle bollite in acqua salata. Il dolce più famoso è il castagnaccio con pinoli ed uvetta sultanina,